Aderire a un modello di scienza trasparente e collaborativa comporta molte più opportunità per i ricercatori. Perché non è più solo la pubblicazione che conta, ma si valorizzano anche i dati, i software, i protocolli o altri prodotti della ricerca. Aumentando così le possibilità di essere citati e in generale farsi conoscere, fare rete, instaurare collaborazioni ed essere riconosciuti a livello internazionale.
Dal punto di vista di chi produce contenuti e dati attraverso la ricerca, Open Science vuol dire innanzi tutto rendere più rintracciabile il proprio lavoro e quindi facilitarne la diffusione. Fare cioè in modo che la propria ricerca, proprio perché liberamente consultabile e non chiusa dietro un paywall, sia più letta e abbia maggiori probabilità di essere citata. E che quindi produca più facilmente nuove opportunità, per esempio interdisciplinari o di collaborazione a livello internazionale.
Non solo pubblicazioni. Diffondere anche gli altri prodotti della ricerca - dati, software, protocolli, appunti di laboratorio o altro materiale - partecipa allo stesso meccanismo di maggiore impatto e visibilità: per il ricercatore - che così può essere citato anche per altri prodotti del suo lavoro - e per l'avanzamento della conoscenza attraverso il riuso dei materiali già prodotti.
Diffondere la produzione scientifica secondo i parametri della scienza comporta più visibilità, dunque più opportunità.
Più visibilità. L’accesso aperto ai prodotti della ricerca tende a produrre un numero maggiore di citazioni. Questo avviene in tutte le discipline, anche se la consistenza dell’aumento varia molto in base alla disciplina. Più in generale la possibilità che il proprio lavoro sia consultabile liberamente contribuisce ad aumentare la circolazione della conoscenza. Per esempio giornalisti e comunicatori scientifici possono riportare a un pubblico più ampio risultati e conclusioni di un’analisi, tanto più se possono facilmente accedere alla pubblicazioni complete. Aumentano inoltre le possibilità che si attivino collaborazioni con altri gruppi di ricerca al lavoro nello stesso ambito o a partire dalle stesse domande.
Un maggiore impatto. La scienza avanza costruendo sui risultati antecedenti. La quantità di nuove idee o soluzioni è collegata alla quantità di conoscenza, informazioni e dati disponibili e riutilizzabili da altri. Circolando con maggiore facilità, i contenuti della ricerca possono più facilmente trovare terreno fertile, per esempio per applicazioni, nuove ipotesi e nuove ricerche.
La crisi della riproducibilità. Uno dei principi del metodo scientifico è in crisi: secondo una stima della Commissione europea, il 50% dei dati e degli esperimenti non sono riproducibili. Se si facilita l’accesso ai risultati della ricerca, ma anche ai suoi elaborati intermedi, si aumenta la riproducibilità delle prove e degli studi condotti. In quest’ottica è utile mettere a disposizione anche le note di laboratori o ai risultati “da scartare”.
La trasparenza per rafforzare la scienza. Diffondere i dati alla base di una pubblicazione è considerata una buona pratica per evitare le frodi scientifiche, in quanto tutta la comunità può controllare le osservazioni fatte. Rendere accessibili a chiunque sia interessato appunti di laboratorio o altri materiali “intermedi” può essere estremamente utile per un modello collaborativo di scienza.
Nuove metriche di valutazione. Un altro vantaggio per i ricercatori è quello di portarsi avanti sulla strada che si sta per percorrere: quella di una valutazione che non guardi più solo alla pubblicazione dell’articolo, ma in cui si cercherà di tenere in considerazione anche tappe e fasi intermedie del lavoro.
La scienza e la società. Inoltre l’accesso libero ai risultati della ricerca scientifica fa parte di una più generale apertura della scienza verso il mondo esterno e la società, con l’intenzione di stimolare processi di partecipazione dei cittadini - con la cosiddetta Citizen Science, in cui qualsiasi persona può per esempio partecipare alla raccolta di dati e informazioni - o di migliore informazione e comunicazione della complessità affrontata nel mondo scientifico.
Riferimenti:
27 settembre 2019